Tre poesie di Alessandro Spoladore

Tre poesie di Alessandro Spoladore

Tre poesie*

 

 

Sonata di Giglio

 

Inferno deserto
digiuno d’ebrezza
immonda tentazione
fracasso dolore

ed ecco l’abisso
falsa disperazione
era fame d’illusione
senza alcuna spiegazione
poiché era il re dei morti
che desiderava un’emozione

ma il momento era erroneo
ed arrivò l’illuminazione

d’un tratto la realtà
diventò un riflesso
di una mera disperazione

fonte d’acqua pura
il deserto si trasformò in Eden
e dall’arido terreno nacque un fiore

era sonata di giglio
e l’amore d’un tratto fu compassione.

 

***

 

IL VAGABONDO E LA VITA

[Poesia ispirata dall’opera di pianoforte omonima “El Vagabundo y la Vida” del Gran Compositore Josué Bonnín de Góngora]

 

Respira la primavera

tra le foglie dell’autunno.

Incubo mattutino,

luce di miele:

è l’usignol che canta

multiforme anima compositrice.

Spirito in rima

di un dolore di salvezza.

 

Trina ingenerata compassione

di una speranza che non conosce nome

ho smarrito la via

e ritrovato l’amore:

Ecce Homo!

Elì, Elì, lemà sabactàni!

Tutto era compiuto.

Il cielo dipinse l’inferno

ed il perdono trasfigurò la Musica

in una rosea brezza

d’armonia sacrificante:

Ecce Homo!

Era un diamante.

 

***

 

Sorriso Cristico

Con ammirazione al poeta e filosofo Ilia Galán

Sorriso cristico
di una rivoluzione emozionale
saggio filosofo
di una contemplazione astrale
vola l’udito di un’aquila magistrale
ma l’abisso può aspettare.

É giunto il poeta
ed il saggio siede ad ammirare
un sole tramontato nell’alba lunare
riflesso di luce
il mondo può aspettare.

 

***

 

Alessandro Spoladore

[Benalmádena, 27 maggio 2017]

_____

Nota

* Estrapolate dal mio ultimo libro La Sonata del Giglio. Ars Poetica, Oviedo, 2017. 

Categories: La Stravaganza